Sempre più alta è la probabilità di guarire dal tumore alla prostata. La possibilità di diagnosticare in tempo la malattia ha notevolmente abbassato l’età degli uomini che si sottopongono all’asportazione chirurgica della ghiandola malata. Questo intervento però può risultare invalidante per conseguente disfunzione erettile e presenza di incontinenza urinaria, menomazioni con un forte impatto sulla qualità della vita del paziente maschio.
Oggi il primo e più importante approccio al trattamento dell’incontinenza urinaria maschile post prostatectomia radicale è rappresentato dalla riabilitazione del pavimento pelvico. E’ evidenza scientifica che gli uomini che prima e dopo l’intervento chirurgico allenano il muscolo in modo adeguato possono ridurre sensibilmente, se non risolvere, il problema d’incontinenza.
Vediamo insieme quali sono le cause dell’incontinenza e quale rimedio naturale possiamo porre tramite la “ginnastica perineale”.
Cause della incontinenza urinaria post prostatectomia
La prostata è la parte dell’apparato riproduttivo maschile posizionata al di sotto della vescica e preposto alla produzione di liquido seminale. In stretto contatto con gli sfinteri urinari e attraversata dall’uretra, questa ghiandola è inevitabilmente coinvolta nella minzione. L’intervento di prostatectomia radicale, ovvero l’asportazione chirurgica dell’intera prostata, anche se correttamente condotto, comporta quindi il sacrificio di strutture che sono importanti per la continenza urinaria.
Se la situazione oncologica lo richiede, alcuni interventi chirurgici possono risultare ancora più invasivi, per via dell’asportazione di fibre nervose peri-prostatiche e/o la lesione delle terminazioni nervose che controllano gli sfinteri dell’uretra.
Riabilitazione del perineo contro l’incontinenza maschile
Al di sotto della prostata è presente il perineo, un muscolo che parte dall’osso sacro ed è ancorato nella parte anteriore all’osso pubico. Il perineo, o pavimento pelvico (4), sostiene vescica (1) ed intestino, ed è attraversato da retto ed uretra (2).
La contrazione del perineo può bloccare il passaggio di urina, compensando le capacità naturali del corpo maschile perse laddove la chirurgia abbia asportato la prostata (3). Questa però non è la funzionalità principale del pavimento pelvico e solo un adeguato allenamento può far acquisire al muscolo le caratteristiche necessarie a garantire una buona continenza. E’ in questi casi che si rende indispensabile la riabilitazione del perineo, volta a dare forza sufficiente alla muscolatura pelvica e rendere il paziente in grado di controllare le contrazioni, per fermare il passaggio di urina.
Il trattamento fisioterapico di riabilitazione del perineo è la più valida alternativa naturale alla terapia con farmaci o l’impianto di protesi. Vista la sua provata efficacia in caso di problemi di incontinenza e disfunzioni erettili, la terapia riabilitativa è di sicuro la prima strada da scegliere.
Ginnastica perineale prima e dopo l’intervento alla prostata
Parte essenziale del trattamento di riabilitazione del pavimento pelvico è la ginnastica perineale. Grazie all’aiuto di una fisioterapista specializzata, il paziente impara a riconoscere la contrazione ed allenare il muscolo. La ginnastica perineale è consigliata già prima dell’intervento chirurgico, così che il paziente possa utilizzarlo da subito e godere dei benefici immediatamente dopo l’asportazione della prostata. Anche se per molto tempo il trattamento di riabilitazione perineale è stato associato esclusivamente alle problematiche femminili post parto e in menopausa, è provato scientificamente che esso riduce sensibilmente, se non addirittura risolve, anche il problema di incontinenza nell’uomo.
In un centro di fisioterapia e riabilitazione specializzato sono disponibile metodiche strumentali come il Biofeedback, da utilizzare insieme al training della muscolatura, per accelerare e migliorare il trattamento. Il paziente può inoltre imparare a praticare il corretto allenamento in autonomia.
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